Un disco che definirei come "jazz per puristi" perché di questo stiamo parlando, delle sonorità e degli arrangiamenti che mi hanno trasportato dolcemente agli anni 40'/50' pur essendo stato concepito completamente al di fuori di quel contesto. Mi ha catapultato in un racconto noir; tra gessati grigi completati da un borsalino, sigarette accese coi fiammiferi e storie di gangsters che si riuniscono nei ristoranti a Little Italy. La strumentale è ben arrangiata e molto godibile, non dà strattoni, non esce mai dagli schemi (che in questo caso ha una connotazione unicamente positiva) e quindi riesce a cullarti dolcemente nella sua melodia e come ho detto trasportarti dentro una lussuosa Cadillac con copertoni bianchi senza nemmeno avere idea di cosa sia una Cadillac o senza aver mai visto dei copertoni bianchi. L'unica nota che mi vien da fare ad un disco strumentalmente perfetto (e adesso capirete perché ho aggiunto questa precisazione) riguarda i pezzi in cui vi è un cantante, che mio malgrado sono una buona metà del disco. Il jazz personalmente riesco ad apprezzarlo a dovere unicamente nel caso in cui si tratti di pezzi strumentali, viceversa non riesco. Perché per me il jazz ricopre il ruolo di accompagnamento mentre sto scrivendo, modificando foto o montando un video. A..
via in Your Eyes ezinein Your Eyes ezine https://ift.tt/2QFQZfh
0 Commenti
Lascia una risposta. |
IYENEGLI ANNI SETTANTA GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA SUBCULTURA PUNK NACQUERO LE FANZINE, DEI MAGAZINE MUSICALI LEGATI ALLA TECNICA ARTISTICA DEL DO IT YOURSELF. LE FANZINE RAPPRESENTARONO UNA POTENTE FORMA DI AUTO ESPRESSIONE PER GLI ARTISTI CHE NON TROVAVANO NESSUNA VOCE NELLA SOCIETÀ Archivi |